Ciao amicə, spero che abbiate passato il week end - un buon week end - fra riposo e giri fra i diversi spazi ed eventi che vi ho consigliato nella precedente newsletter!
Beh, passiamo subito alle cose serie, ecco a voi l’agendona della seconda parte di febbraio!
Eventi che se te li perderai dirai "Potevo andarci anche io!”
Megastore Sonic Belligeranza — Casa Hooligan - Il tempo è finito!
“Novantacinque artisti in uno spazio di sei metri quadri, uno al giorno per novantacinque giorni. Collettiva e personale, permanente e temporanea.” I pezzi esposti confluiranno, al termine del progetto, in una fanzine edita da Casa Hooligan.
Fino al 5/03
Ingresso gratuito
Galleria De Foscherari - Non dire sordo, di Domenico Brancale
“Oggi più che mai siamo costretti ad accettare la vita in un mondo da cui si è assenti, assenti e dunque estranei a noi stessi, avvolti nella nebbia della solitudine. Nessuna passione è permessa, se non la paura dell’altro. Dove la parola è impossibile, è vano parlare di libertà di parola. Il linguaggio poetico è sempre più a rischio, ma il solo a farsi resistenza. Dinanzi a tutto ciò, a questo dissolvimento, è necessaria la fiducia in linguaggi nuovi che sappiamo parlare la lingua di un passato che deve ancora avvenire, che sappiamo farsi attenzione, gratitudine. Nel video NON DIRE A SORDO una voce, lontana da tutto e da tutti, raccoglie le rovine dei luoghi delle parole, in cui i parlamenti, i salotti letterari, i caffè, le riunioni pubbliche, hanno perso la funzione di espressione sociale”.
12/02 —> 19/02
Ingresso gratuito
Casa di quartiere CASA DEL GUFO - “Ernst Haas – Il fotografo del colore” a cura di Massimo Pascutti
Una serata interamente dedicata al fotografo austriaco Ernst Haas, maestro della fotografia che ha fatto della sperimentazione sul colore e movimento il suo marchio stilistico.
Ad analizzare la sua carriera sarà il fotografo Massimo Pascutti, socio fondatore del gruppo fotografico EIKON, ospitato da Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS.
25/02 h 21:00
Necessario il tesseramento per fruire l’evento sia in loco che su zoom.
5€
Gelateria Sogni di Ghiaccio - Mille Miglia, di Giovanni Copelli
25/02 —> 18/03
Ingresso gratuito
Millenium Gallery - Annaffiare le pozzanghere, di Persona Generica
dal 25/02
Ingresso gratuito
Galleriapiù - Garden of Trust: viasual corrispondence between Gluklya and Kati Horna
“Carnival will save our life”. Il carnevale come stato mentale, disarmante, in cui immagini e suoni viaggiano in un discorso scevro da ogni logica. La performer e attivista femminista russa Gluklya entra in dialogo con la fotografa cosmopolita e d’avanguardia Kati Horna, il cui lavoro si è caratterizzato per le influenze surrealiste e per il commovente approccio al fotogiornalismo e fotografia documentaria.
26/02 —> 30/04
Mostre in corso:
P420 — Goran Trbuljak - 45 Years of Non-Painting
La galleria P420 ospita la seconda mostra personale dell’artista croato G. Trbuljak, uno dei membri del gruppo “The New Art Practice”. Da sempre l’artista si è interrogato sul ruolo dell’artista, sul significato dell’opera d’arte e cosa la definisce tale, lo ha fatto in termini autoironici e dissacranti.
La mostra si snoda attraverso i vari tentativi dell’artista negli anni di non-dipingere su tele quali Sunday Paintings (1974) attraverso gli Hand-held painting, i Painted from side, i Jazz brush painting fino ai più recenti come Easel Paintings (2016-2018) o Sketch for sculpture (2019). Infine le Sentences, fogli A4 su cui l’artista ha scritto a macchina poche e impersonali parole nella parte inferiore del foglio, parole indirizzate al pubblico con riferimento all’arte e alla sua percezione.
12/02 —> 2/04
Ingresso gratuito
AF Gallery - Figure nel paesaggio, di Stefano Peroli
S. Peroli prende spunto dalla teoria della Gestalt secondo la quale la percezione visiva umana è costruita secondo una scala gerarchica che tende a individuare in un’immagine l’elemento definito come “figura” e un campo restante definito “sfondo”.
Peroli compie una scelta drastica: elimina la figura dal paesaggio e viceversa a favore di una concentrazione di sforzi, ad una riflessione sull’energia potenziale del quadro.
12/02 —> 31/03
Ingresso gratuito
CAR DRDE - Sunflowers, di Alberto Scodro
La seconda personale di Scodro accoglie suoi lavori inediti - sculture di girasole - realizzati con la tecnica della microfusione ed entrano in dialogo con l’opera pttorica “Girasole” (1985) di Giancarlo Vitali.
12/02 —> 2/04
Otto Gallery - Davide Benati
La mostra personale, scandita da opere appartenenti a decenni diversi, ripercorre la produzione artistica di Benati dagli anni ‘80 fino ad oggi.
L’artista si serve della tecnica dell’acquerello su carta di riso nepalese incollata su tela per dare vita ad un universo di forme fluttuanti e fugaci.
Lavorando sulle componenti del segno-colore, Benati è fortemente interessato ad indagare le diverse e infinite modalità di apparizione dell’immagine.
In corso
PARSEC - It ends with Nostalgia
Le opere di Guendalina Cerruti, Francesco Hayez, Sathyan Rizzo e il libro “Raising moths” danno una rilettura sociologica dell’ambivalenza del sentimento nostalgico. “Il titolo della mostra si riferisce all’analisi della studiosa Svetlana Boym, la quale sottolinea quanto la nostalgia non sia tanto legata alla mancanza di un luogo, quanto più di un tempo, desiderio di qualcosa che non esiste più o non è mai esistito.
Nostalgia, quindi, non solo come sguardo retrospettivo sul passato, ma anche prospettivo sul futuro.”
Prorogata fino al 20/02
Tessera associativa 5€
Mascarella 22 - Nemunitas
Nato dalla collaborazione di Matteo Baldelli e Riccardo Camoletti, il progetto riporta al centro l’importanza della gestualità del corpo. Ci si interroga sulla valenza di quei gesti che nel retaggio culturale occidentale non sono ammessi se non in contesti rari, come nel Pride. L’esposizione è l’incontro di due linguaggi (fotografia e collage) e ricerche (corpi decontestualizzati e spazi irriconoscibili) tanto diverse quanto in stretto dialogo fra loro con uno scopo comune: riquotidianizzare e scardinare un retaggio culturale obsoleto.
fino al 28/02
Labs Contemporary Art - Ridisegnare lo spazio a cura di Angela Madesani.
La mostra propone i lavori di quattro artisti che lavorano con il mezzo fotografico: Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali. Il filo conduttore della mostra è l’idea di una rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico.
12/02 → 5/04
Ingresso gratuito, mar - sab 10:00 - 13:00 e 15:00 19:00
Galleria studio g7 - Marilisa Cosello | Try. A cura di Luca Panaro.
Prima mostra personale di Marilisa Cosello negli spazi della galleria. Il progetto intende presentare l’opera Try, progetto inedito itinerante iniziato nel 2020. Il lavoro si inserisce all’interno della ricerca dell’artista, da sempre incentrata su temi quali la costruzione collettiva, il femminile, le strutture sociali, il potere ed il Corpo come strumento narrativo.
12/02 → 3/04
MAST - Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia.
Nei primi anni 2000 la Fondazione MAST ha creato il suo spazio dedicato alla fotografia dell’industria e del lavoro con l’acquisizione di immagini da case d’asta, privati, gallerie d’arte, fotografi e artisti.
Il MAST, per la prima volta, espone 500 preziose fotografie del proprio archivio.
La forma espositiva è quella di un alfabeto che si snoda sulle pareti dei tre spazi espositivi e che permette di mettere in rilievo un sistema concettuale che dalla A di “Abandoned” arriva fino a W di “Waste”, “Water” e “Wealth”.
10/02 —> 22/05
Ingresso gratuito, mar - dom 10-19, info.
ITALO ZUFFI — Fronte e Retro, MAMbo (Sala delle Ciminiere) a cura di L. Balbi e D. Ferri
Come avrete letto nella newsletter, nella Sala delle Ciminiere del MAMbo è in corso la mostra personale su Italo Zuffi e, credetemi, vale davvero la pena visitarla.
Seppur questa è solo la prima parte (la seconda verrà inaugurata in primavera a Palazzo de’ Toschi) che raccoglie i lavori realizzati dall’artista fino al 2010, è ancora in grado di essere attuale e di coinvolgere lo spettatore attivamente. Per esempio, le diverse Scomposizioni (2000) sono delle moquette (sovradimensionate) di osservatori scomposti, anzi, “devastati da un desiderio di frantumazione (…) aggrediti da una spinta rabbiosa” che richiedono un percorso di ri-composizione mentale e di essere percorse da parte di chi le osserva.
Coinvolgere lo spettatore è sempre stato al centro delle volontà dell’artista, rimettendo al centro il corpo e la percezione di se stessə. Numerose sono le performance in questo senso. In Partita a bocce con frutta (2008) la persona è invitata giocare ma in una situazione completamente nuova: il fulcro del lavoro è quello di far sì che ci si immedesimi nel peso e nelle irregolarità di ciascun frutto e ortaggio, quindi calcolare il tiro anche a seconda dell’attrito. In questo lavoro viene chiamata direttamente in ballo anche la natura morta tanto cara al mondo artistico. Infatti, man mano che il gioco prosegue, gli spettatori vedranno ridisegnarsi di volta in volta diverse (possibilità infinite, quindi) nature morte.
Zuffi si è quasi sempre mosso nell’ambito performativo e l’esposizione raccoglie le tracce di quanto è accaduto. La forma privilegiata per farlo è – ed è sempre stata – quella video e fotografica. Non è un caso se i curatori hanno deciso di posizionare due video-performance che dichiarano immediatamente i fulcri di ricerca di Zuffi nella saletta d’ingresso della mostra.
In The Reminder (1997) Zuffi mette alla prova la resistenza del proprio corpo nel momento in cui assume due posizioni rigide e in bilico fra gli oggetti a cui si appoggia, sfidando la gravità. Diviene esso stesso un elemento scultoreo e geometrico nello spazio o, come dice Luca Cerizza, “cosa tra le cose, ormai inanimata come per un processo di astrazione, potremmo dire di “disidratazione” della realtà”.
Dello stesso anno è Corner Gravity, un angolo di sabbia che Zuffi ha raccolto a Londra. Il corpo dell’artista si è letteralmente smaterializzato, perché il peso del materiale è del peso dell’artista stesso (74 kg). Il periodo di studi trascorso a Londra, vede Zuffi impegnato nella ricerca sul corpo, il suo uso e le possibilità di mutamento in cui la gravità non può non essere chiamata in causa. Il lavoro vuole rendere visibile più che mai il mutamento che può sembrare impercettibile eppure avviene grazie alle vibrazioni dell’architettura in cui si trova, al passaggio di una persona, di uno spostamento d’aria.
Zuffi si interroga molto sul proprio ruolo, cioè cosa definisce tale unə artista. Sono molti i lavori in cui pone al centro della sua riflessione il mondo artistico e lo fa quasi sempre in termini di dissacrazione. In La fronte al vetro (1998), per esempio, immortala con la fotografia lo stato larvale in cui si trovano delle forme di materiali diversi ancora ricoperti da involucro: è esattamente il momento precedente all’inizio processo che rende una materia prima opera.
In questo discorso artistico e tatuologico, Zuffi non dimentica di certo il sistema dell’arte. I foulard retti da un filo vengono da una performance in cui delle persone hanno sfilato con gli stessi al collo urlando “Zuffi per Bonami” e “Zuffi per Bonami Inglese” in marcia come in una parata militare. Queste parole sono state scritte su una scatola restituita all’artista al cui interno interno vi erano i due cd con il suo portfolio per sancire il termine della loro collaborazione professionale.
In ultimo, sempre per i lavori che vanno in questa direzione, non si può non citare I cataloghi dell’inclusione (2003-2020): veri e propri cataloghi di mostre tematiche in cui il lavoro di Zuffi non è stato incluso, perciò è lui stesso ad aggiungere una scheda nel catalogo (adottando la stessa grafica della pubblicazione).
Gli spazi del MAMbo e la curatela di L. Balbi e D. Ferri hanno reso possibile restituire al meglio il lavoro compiuto dall’artista imolese Italo Zuffi (1969).
Non so voi, ma io prima del 1 maggio 2022 farei un salto nella Sala delle Ciminiere: i lavori di Zuffi sanno essere tanto ironici quanto spiazzanti, forniscono quesiti sempre nuovi che si prestano a non avere mai una soluzione definitiva ma in costante evoluzione.
Insomma, fatemi sapere cosa ne pensate!
SAPEVATELO! :
Domenica 20 febbraio alle ore 16.00 ci sarà la visita guidata alla mostra nella Sala delle Ciminiere totalmente gratuita, c’è solo il costo del biglietto da pagare (intero 6€, ridotto 4€). Per info e prenotazioni bisogna mandare una mail a mamboedu@comune.bologna.it, entro le 13.00 di venerdì 18 febbraio. La prenotazione è obbligatoria!
Orari di apertura al MAMbo:
martedì e mercoledì h 14-19
giovedì h 14 -20
venerdì, sabato, domenica e festivi h 10-19
Oltre a Potevo andarci anche io! le newsletter attualmente attive sono tre:
Bologna Mixtape, per conoscere gli eventi e consigli di ogni genere su dove andare in settimana a Bologna.
Hai detto bandi?, per i bandi artistici a partecipazione gratuita da non perdere non solo in regione ma in tutta Italia e all’estero.