Buongiorno a tuttə!
Qui per annunciarvi che l’evento che si sarebbe dovuto tenere il 5 Maggio al Telling Stories APS in presenza dell’artista, in occasione della mostra personale “Contatto”, è stato annullato!
A presto!
Roberta
Buongiorno a tuttə!
Qui per annunciarvi che l’evento che si sarebbe dovuto tenere il 5 Maggio al Telling Stories APS in presenza dell’artista, in occasione della mostra personale “Contatto”, è stato annullato!
A presto!
Roberta
Eccoci con un nuovo appuntamento in cui vi consiglio visite carine da fare fra gallerie e spazi espositivi di Bologna, ma prima vi ricordo che è ancora su la mostra “Contatto”, di Autoritratto e da me curata al Telling Stories APS.
Inoltre, piccolo spoilerino per te che sei iscrittə, il 5 di maggio ci sarà un evento, dalle 19.00 al Telling Stories APS, con l’artista in cui farà delle vostre mani il suo soggetto fotografico. Per saperne di più vi invito a seguirmi su @maiononsonorob!
In questa mail troverai prima l’approfondimento dedicato ad un artista che espone in una galleria di Bologna e poi l’Agendona con gli eventi artistici.
Buona lettura!
L’approfondimento di oggi lo dedico tutto ad un artista molto giovane, Mattia Barbalaco (Calabria, 1999) che attualmente sta esponendo le sue tele nella mostra “L’abito fa la monaca” presso la Blu Gallery. Barbalaco frequenta l’Accademia di Belle Arti a Roma, ma nella sua pittura non cede il passo all’accademismo, mostrando una forte originalità e una propria cifra stilistica nei suoi lavori senza paura di osare.
L’artista, attraverso la pittura, rielabora il suo vissuto personale: quello di aver ricevuto la prima educazione all’interno di una scuola di suore. Non si tratta di traumi, bensì di rispondere attraverso la fantasia alle domande e ai misteri di “quel mondo fatto di chiusure e abiti neri” (dal testo critico di Chiara Mascardi).
Alzato il velo, Barbalaco indaga gesti e riti quotidiani che appartengono non al mondo religioso fatto di doveri e devozione, ma di donne che ritrovano la loro dimensione più terrena e ludica.
E allora ritroviamo donne dai corpi vivaci e stanchi, che si dedicano ai piaceri e alle perversioni, dai volti estremamente caratterizzati ed espressioni quasi caricaturali.
La luce fredda, i toni cupi e la pittura quasi evanescente si caricano di tratti surreali, perturbanti e linee eleganti che portano con sé il non detto che si cela nelle mura dei chiostri monastici. Sono donne impossibilitate ad avere figli, ma che spesso e volentieri li educano con i propri modi - come si vede nella tela più grande.
L’ “Abito fa la monaca” di Mattia Barbalaco sarà visibile presso la Blu Gallery fino al 7 di maggio e vi consiglio vivamente di visitarla perché ha la forza di farti sorridere e farti riflettere.
Agendona con gli eventi che verranno:
Circolo DEV - DIVERSIONS | Moving Image Showcase, a cura di Parsec
Artistə: Kathryn Attrill, Anabel Garcia - Kurland, Giuseppe Onelia e Alberta Pellacani.
Galleria Studio g7 - CATERINA MORIGI, MARIATERESA SARTORI | a cura di Laura Lamonea
Portanova12 - Furie, paesaggi e figure, di Mariana Chiesa
Gallery16 - Wish you were here
PHmuseumLab - Presence
Galleria WikiArte - Mostra personale di Vanni e Emilia Agosti
Gelateria sogni di ghiaccio - Nudo y beso, di Monica Planes
Adiacenze - Dumpster Love Yourself - Federica Di Pietrantonio e Andrea Frosolini , a cura di Alessandra Ioalè e Adiacenze
Blu Gallery - L’abito fa la monaca, di Mattia Barbalaco
Galleria B4 - Btween, Anna Rosati|SCARS & Anuar Arebi|ESCAPE2021 a cura di Azzurra Immediato
Modo Infoshop - Città, di Sara Bernardi
MAMbo - Italo Zuffi - Fronte e retro, a cura di L. Balbi e D. Ferri
MAST - Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia.
CAR DRDE - Damien Meade
P420 - Di semplicità e di brivido, di Filippo de Pisis
Galleria de’ Foscherari - Etna, di Luigi Mainolfi
Palazzo Albergati - 80 anni da situazionista, Oliviero Toscani
Museo Civico Archeologico di Bologna - Anche se il tempo passa, Lucio Dalla
Sottopasso di Palazzo Re Enzo, Bologna - Folgrazioni figurative - Pier Paolo Pasolini
Oltre a Potevo andarci anche io! le newsletter attualmente attive sono due:
Bologna Mixtape, per conoscere gli eventi e consigli di ogni genere su dove andare in settimana a Bologna.
Hai detto bandi?, per i bandi artistici a partecipazione gratuita da non perdere non solo in regione ma in tutta Italia e all’estero.
Ciao a tuttə!
Qui altro giro, altra corsa! Oggi 13 Aprile alle 18.30 al Telling Stories APS (Vicolo de’ Facchini 2/2, Bologna) inauguro una nuova mostra da me curata: “Contatto” dell’artista Autoritratto. Durante l’opening sarà presente l’artista mentre Natty Dub ci delizierà con uno dei suoi fighissimi Dj Set.
La mostra sarà visibile fino al 7 Maggio, ma restate sintonizzatə su questi canali perché ci sarà una sorpresa nell’evento di chiusura.
L’ospite della newsletter di oggi è proprio Autoritratto!
Il titolo della mostra nasce da una riflessione attorno al soggetto dei poster che l’artista mette in strada da diversi anni: le mani. è proprio attraverso la mano che veniamo a contatto con ciò che ci circonda. Fra i 5 sensi che sviluppiamo dalla nascita, quello del tatto è il primo che l’infante usa per esplorare ed entrare a contatto col mondo. Non c’è oggetto che non debba essere vagliato dal controllo delle mani per essere esperito fino in fondo: la forma, la texture e da lì, attraverso la presa, testarne il suono e assaporarlo con la bocca o sentirne l’odore.
Ma le mani sono il soggetto principale della comunicazione non verbale, quella ante litteram, che da sempre permette l’interazione fra gli individui al di là anche di ogni filtro razionale: la comunicazione gestuale.
Autoritratto ci introduce all’interno di una collezione di gesti eloquenti, delicati ed importanti.
R: Ciao Autoritratto, raccontaci delle tue installazioni esposte in Contatto!
A: Tutto è partito dalla volontà di vicinanza. Lo stare accanto a una persona può avere più livelli d'interpretazione, e ho scelto di portare in mostra il tentativo di avvicinarsi attraverso gesti apparentemente semplici che a volte però sono più eloquenti delle parole. Gipsoteca notturna percorre questo tipo di necessità, e come in una gipsoteca, c'è la possibilità di ripercorrere una narrazione silenziosa al chiuso, e non a cielo aperto come sempre, anche se due delle sette installazioni sono state poste al di fuori del locale, un po' a introdurre la mostra, ma soprattutto a restare fedeli alla strada.
Questa vicinanza viene espressa con movimenti lenti e graduali all'interno dei quali solo alla fine ci si tocca. In mostra non ci sono titoli, solo scene verbalmente silenziose: il dialogo nasce negli occhi di chi legge.
R: Come e quando nasce Autoritratto?
A: Autoritratto nasce nel luglio del 2018 dall'esigenza di vivere un tipo d'approccio che avevo sviluppato in precedenza ma che non riuscivo ancora a concretizzare del tutto. Ho trovato nella strada il terreno più fertile, così come nella carta il mezzo perfetto. Le mani come soggetto unico sono state anche risposta ad alcuni studi per l'università ed è evidente già dalla scelta del titolo, strettamente legato a questa tematica. Gli uomini primitivi rappresentavano se stessi attraverso la riproduzione delle loro impronte palmari sulle pareti delle caverne: da qui 'Autoritratto'. Per me è stato ed è di fondamentale importanza essere riuscita a creare una continuità tra il mio progetto ed i miei studi, cosa che mi ha permesso di sviluppare anche il tema del soggetto, che non si limita a ciò che si può percepire graficamente ma va oltre, racchiudendo in sé ciò che vogliamo comunicare prima ancora di iniziare a parlare.
R: Quali sono stati gli/le artistə (inteso in senso lato) che hanno influenzato il tuo percorso?
A: Ho appreso qualcosa da tutti gli artisti che ho avuto la fortuna di incontrare durante il mio percorso, e tra quelli che mi hanno ispirato di più ci sono sicuramente Piero Manzoni, Gina Pane e Mariangela Gualtieri. Un artista concettuale, un'artista performativa e una poetessa, per me tra i pilastri di ciò che sono, anche se potrei citarne tanti altri. Tutti mi hanno ispirato e mi ispirano, ma forse loro lo fanno con una forza e una dolcezza per me senza eguali.
R: Grazie per esserci averci dedicato una parte di te, ci vediamo stasera all'opening!
A: Grazie a te e a stasera!
Al Telling Stories è ricominciato il ciclo di eventi di cui sto facendo la direzione artistica, vi lascio qui gli eventi
13.04 - 7.05 Contatto | Autoritratto, mostra a cura di Roberta Venditti
13.04 opening dalle 18.30 in poi, con il dj set di Natty Dub
22.04, h 19.30 Il lato Book di Bologna presenta “L’Agnese va a morire” di Renata Viganò.
28.04, h 18.30-22.00 Swap Party! Scambio di oggetti e vestiti che non usi più per dargli una seconda vita.
Io e @illatobdibologna saremo a fare presidio in ognuno di questi eventi, vi aspettiamo per fare tante belle chiacchiere con uno spritzo (Campari per me) o una birretta in mano.
Ma torniamo a noi e passiamo in rassegna le esposizioni in corso a BoloCity.
Gelateria sogni di ghiaccio - Nudo y beso, di Monica Planes
Modernariato F.lli Cacciari | Markstudio - Maisia, di Grazia Amelia Bellitta
Galleria studio g7 - Marilisa Cosello | Try. A cura di Luca Panaro
PHmuseumLab - Presence
Adiacenze - Dumpster Love Yourself - Federica Di Pietrantonio e Andrea Frosolini , a cura di Alessandra Ioalè e Adiacenze
Blu Gallery - L’abito fa la monaca, di Mattia Barbalaco
MAMbo - Italo Zuffi - Fronte e retro, a cura di L. Balbi e D. Ferri
MAST - Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia.
CAR DRDE - Damien Meade
P420 - Di semplicità e di brivido, di Filippo de Pisis
Galleria de’ Foscherari - Etna, di Luigi Mainolfi
Palazzo Albergati - 80 anni da situazionista, Oliviero Toscani
Museo Civico Archeologico di Bologna - Anche se il tempo passa, Lucio Dalla
Sottopasso di Palazzo Re Enzo, Bologna - Folgrazioni figurative - Pier Paolo Pasolini
Anonima Impressori | Libreria Giannino Stoppani - Storie di illustrastorie, Ritratti inediti di grandi autori e illustratori per l’infanzia, di Ericavale Morello, Francesca Tancini
Spazio Petroni 22A - Joelle Jolivet a fumetti. Miss Car e Freak Parade, di Joelle Julivet
Spazio& - Il club degli amici fa un viaggio, di Sophie Guerrive
Attraverso Librerie - Caro Mr. Henshaw, di Vittoria della Torre
Libreria Trame - Se non disegni non disegnerai, di Federica Ferraro
Museo internazionale e Biblioteca della Musica - All’avventura, di Oyvin Torseter
Libreria delle Donne - Perché la mamma deve lavorare?, di Chiara Carrer
Odeon Gallery - Veicoli fantastici, Mostra di illustrazione ed ecosostenbilità, Lok Zine
Istituto di Cultura Germanica - Drawing Women out of Shadows
Biblioteca Universitaria di Bologna BUB - Teatro di natura, di Michelangelo Setola
Modo Infoshop - Città, di Sara Bernardi
Portanova12 - Furie, paesaggi e figure, di Mariana Chiesa
Oltre a Potevo andarci anche io! le newsletter attualmente attive sono due:
Bologna Mixtape, per conoscere gli eventi e consigli di ogni genere su dove andare in settimana a Bologna.
Hai detto bandi?, per i bandi artistici a partecipazione gratuita da non perdere non solo in regione ma in tutta Italia e all’estero.
Buonasera a tuttə!
Sono state due settimane dense di inaugurazioni in tutta Bologna e tante altre stanno per arrivare, come leggerete nell’agendona!
In città si è appena conclusa la Children’s Book Fair, ma non vi preoccupate perché ci sono alcune esposizioni che resteranno aperte fino ad Aprile, ho infatti creato per voi una sezione special!
Per l’approfondimento di oggi, beh, scrollate fino in fondo e scoprirete tutta l’esposizione di Singhiozzo Io non vengo con il mio testo introduttivo!
MAMbo - Quale cultura alla fine della pandemia, quale futuro per Bologna
Modernariato F.lli Cacciari | Markstudio - Maisia, di Grazia Amelia Bellitta
Libreria Modo Infoshop - *Alea, presentazione dei primi due numeri: Materia / Fatica
Millenium Gallery - AnimalArt, di Gaetano Buttaro, Totò Cariello, Gaetano Sanalitro
Blu Gallery - L’abito fa la monaca, di Mattia Barbalaco
Leggere Strutture - Verde tempo
Corraini MAMbo - La storia dello Zio tonto - Andrea Zanzotto e Marco Nereo Rotelli
Alchemilla (evento di Libreria Modo Infoshop) - Voce a vento, un libro d'artista/vinile di Claudia Losi e Meike Clarelli
Galleria de’ Foscherari - Il mozzo e la sua ciurma, in collaborazione con Xing
Anonima Impressori | Libreria Giannino Stoppani - Storie di illustrastorie, Ritratti inediti di grandi autori e illustratori per l’infanzia, di Ericavale Morello, Francesca Tancini
Parsec - Io e Melek, di Lina Ehrentraut
Squadro Stamperia Galleria d’Arte - Il parco, di Jul Gordon
Spazio Petroni 22A - Joelle Jolivet a fumetti. Miss Car e Freak Parade, di Joelle Julivet
Spazio& - Il club degli amici fa un viaggio, di Sophie Guerrive
Attraverso Librerie - Caro Mr. Henshaw, di Vittoria della Torre
Libreria Trame - Se non disegni non disegnerai, di Federica Ferraro
Museo internazionale e Biblioteca della Musica - All’avventura, di Oyvin Torseter
Libreria delle Donne - Perché la mamma deve lavorare?, di Chiara Carrer
Odeon Gallery - Veicoli fantastici, Mostra di illustrazione ed ecosostenbilità, Lok Zine
Istituto di Cultura Germanica - Drawing Women out of Shadows
Biblioteca Universitaria di Bologna BUB - Teatro di natura, di Michelangelo Setola
Modo Infoshop - Città, di Sara Bernardi
Portanova12 - Furie, paesaggi e figure, di Mariana Chiesa
SpazioLavì - In un soffio , di Elena Grossi.
Adiacenze - Dumpster Love Yourself - Federica Di Pietrantonio e Andrea Frosolini , a cura di Alessandra Ioalè e Adiacenze
Labs Contemporary Art - Ridisegnare lo spazio a cura di Angela Madesani.
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - LIBERO SPAZIO LIBERO, a cura di F. Naldi
Galleria studio g7 - Marilisa Cosello | Try. A cura di Luca Panaro
MAMbo - Italo Zuffi - Fronte e retro, a cura di L. Balbi e D. Ferri — fino al 15/05
MAST - Un alfabeto visivo dell’industria, del lavoro e della tecnologia. — fino al 22/05
Museo Civico Archeologico di Bologna - Anche se il tempo passa, Lucio Dalla — fino al 17/07
Sottopasso di Palazzo Re Enzo, Bologna - Folgrazioni figurative - Pier Paolo Pasolini
Galleria de’ Foscherari - Etna, di Luigi Mainolfi
IO NON VENGO | SINGHIOZZO
Quante volte abbiamo scattato una foto ad un paesaggio, volto, tramonto dandola subito in pasto ai social - o dimenticandola nel rullino del telefono - senza in realtà aver osservare realmente oltre lo schermo del telefono o della macchina fotografica?
Quanto ci soffermiamo a dar retta alle emozioni che nascono dalla vista di qualcosa, dalla più semplice alla più complessa? Quanto tempo ci prendiamo per dare loro retta, ripercorrerne le tracce per arrivare alle origini di queste? Non c’è una risposta universalmente condivisibile, ma c’è forse da chiedersi – ulteriormente – se ci si prende il giusto tempo per osservare e ri-conoscere.
Singhiozzo ce lo dice senza mezze misure: viviamo nella distrazione di massa. Viviamo, collettivamente, in uno stato di alienazione dalla realtà.
Se il Novecento viene definito come la Società dello Spettacolo da Guy Debord, il XXI secolo ha visto il trapasso alla Società della Performance (M. Gancitano, A. Colamedici) in cui ognuno di noi è spinto al limite delle proprie capacità: essere sempre performativi in ogni aspetto della propria vita, volto poi a di-mostrarlo all’altro (allə datore o datrice di lavoro, allə compagnə, alla community). Gli smartphone dotati di innumerevoli obiettivi fotografici e pixel ci permettono di mostrare al mondo le nostre performances quotidiane.
Eccoci pronti ad immettere e a sorbire milioni di informazioni ed immagini che il nostro cervello non riesce a contenere, implodendo in uno stato di offuscamento dalla realtà.
Siamo alla continua ricerca dell’inquadratura d’effetto o del momento perfetto da immortalare e pubblicare che ci dimentichiamo di vivere e osservare realmente ciò che abbiamo davanti. È tutto costantemente fuori fuoco, mai davvero a fuoco nei nostri occhi – e non nei nostri obiettivi fotografici. È la mancanza dell’essere qui e ora con anima, corpo e mente.
E allora Singhiozzo non è nemmeno più conscio di sé e di dov’è stato, come in Ovunque non sono. Le palazzine sembrano essere lì per essere guardate mentre si stagliano contro il cielo di Milano. Eppure quanta storia, quante persone l’hanno attraversate. Quante storie possono raccontare un qualsiasi oggetto o volto rugato eppure tante – troppe – volte siamo incapaci di osservare quei dettagli che restituiscono l’unicità di quel racconto. Guardiamo senza scrutare fin troppo, rubiamo uno scatto senza essere realmente presenti con l’occhio della mente.
Viviamo distratti dal nulla, da quella fretta di riempire ogni angolo della giornata pur di non restare solə con noi stessə. Pascal lo chiamava divertissement, ovvero la volontà dell’uomo di rifuggire dalla propria infelicità attraverso attività futili. Il voyeurismo digitale non può che alimentare ancora di più la nostra abitudine alla distrazione tanto che non siamo più in grado di distinguere cosa è vero e cosa non lo è, tanto che A Milano c’è il mare.
Singhiozzo si muove fra varie tecniche fotografiche. Porta in mostra scatti digitali e analogici, ma anche polaroid, usando l’una o l’altra a seconda delle proprie necessità. La calma di cui necessitiamo è quella del fotografo che, chiudendosi nella sua camera oscura, aspetta con pazienza che le immagini emergano lentamente.
Io non vengo è un inno all’incapacità di osservare. Abbiamo talmente abusato e usurato il nostro sguardo che Singhiozzo decide di occluderlo attraverso l’installazione con le polaroid (Eccepire). L’opera che chiede di essere guardata non ricambia lo sguardo con lo spettatore. Il patto tacito della comunicazione visiva è violato e bruscamente interrotto dalle sacche nere, quasi come per dispetto. L’installazione è in continua crescita, una crescita potenzialmente infinita che potrebbe dirsi conclusa quando raggiungerà la quota degli 8 miliardi di scatti.
Figlio della Società della Performance Singhiozzo ci regala la sua performance più riuscita: una presenza assente.
Roberta Venditti
Oltre a Potevo andarci anche io! le newsletter attualmente attive sono tre:
Bologna Mixtape, per conoscere gli eventi e consigli di ogni genere su dove andare in settimana a Bologna.
Hai detto bandi?, per i bandi artistici a partecipazione gratuita da non perdere non solo in regione ma in tutta Italia e all’estero.
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